Farfalle eliconidi

Heliconius sp. 

H. melpomene

H. melpomene

H. charitonius

H. charitonius bruco

H. hecale

H. cydno

H. sara

Descrizione

Heliconius è un genere di farfalle appartenente alla famiglia delle Nymphalidae.

Alla Butterfly Arc sono presenti 5 specie: H. melpomene, H. charitonius, H. hecale, H. cydno e H. sara.

Tutte le specie di Heliconius hanno un paio i lunghe antenne dritte e lunghe ali nere contrassegnate da motivi semplici ma sorprendenti, di solito con striature o macchie di colore rosso e crema, o blu e crema.

Biologia

Le larve di queste farfalle sono spesso bianche, con lunghe spine nere lungo il dorso.

 

Alimentazione

Le larve di questo genere si nutrono delle viti di Passiflora (piante di frutto della Passione).

Le farfalle adulte invece si nutrono del nettare dei fiori ma anche del polline, il che non è una cosa scontata per una farfalla.

Questi insetti infatti hanno un apparato boccale costituito da una spiritromba, che gli consente di nutrirsi principalmente di liquidi.

Alcune specie di Eliconidi ha sviluppato però un sistema per nutrirsi di polline (solido), triturandolo attraverso la spirtromba ed emettendo un liquido contenente un enzima proteolitico, che agisce sul polline e permette il rilascio degli amminoacidi nel liquido.

Distribuzione e habitat

Questo genere è distribuito in tutte le regioni tropicali e subtropicali americane, dal Sud America fino all’estremo nord degli Stati Uniti meridionali.

In particolare si possono osservare svolazzare con il loro tipico volo delicato attorno alle radure e lungo i sentieri delle foreste primarie, ma sono molto presenti anche nelle foreste secondarie.

Curiosità

Le farfalle Heliconius sono state usate come modello per lo sviluppo evolutivo in molti studi, permettendo di capire come si formano le nuove specie.

Questo genere è stato inoltre oggetto di studio riguardo al mimetismo batesiano e mulleriano.

Tendono infatti a mostrare delle colorazioni vivaci, in modo da segnalare ai predatori la loro tossicità (aposematismo). 

Questo porta all’imitazione dei suoi colori da parte di altre farfalle tossiche (mimetismo mulleriano), ma anche da parte di farfalle innocue (mimetismo batesiano), in pratica tutti cercano di sfruttare i colori che i predatori leggono come ‘tossici’.

Questo genere in particolare risulta tossico sia grazie al cianuro presente nelle viti della Passione, di cui la larva si nutre, si grazie a delle proprietà cianiche sviluppate grazie agli amminoacidi assunti dal polline.

Otre ad aumentare la tossicità di questa specie, rendendola meno appetibile ai predatori, l’assunzione di polline garantisce un maggior apporto di energia, che si traduce in una longevità di ben 6-8 mesi senza diapause. 

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